Il regalo geek di Natale 2012 è stato sicuramente quello di mio fratello: una stazione meteo amatoriale PCE-FWS 20.meteostrada
Ok tra le mie tante passioni (leggasi “manie”) è da poco entrata anche quella per la meteorologia. Fino ad un paio di anni fa non avevo idea della quantità di appassionati che popolano la rete inondando forum, blog e siti web con previsioni (speso più affidabili di quelle dei siti più blasonati), “nowcasting”, studi di modelli e report di dati. Una passione che si basa soprattutto su uno studio dei fenomeni fisici/atmosferici ma anche un’analisi statistica di dati rilevati dalle stazioni meteo.

Cosa sono le stazioni meteo?

Per chi non ne fosse a conoscenza (come me fino ad paio di anni fa) esistono infatti delle stazioni meteo amatoriali complete di vari sensori (solitamente termometro, igrometro, barometro, anemometro, pluviometro) che non solo visualizzano i dati attuali, ma li salvano in memoria per poter essere scaricati su computer come “storico” (datalogger).
Queste stazioni si trovano a prezzi accessibili che variano dal centinaio di euro (come quella che ho io, che si trova anche su Amazon, direttamente da PCE Italia), fino ad arrivare a nomi più conosciuti come Davis e La Crosse, con modelli ben più completi, costosi e professionali.
La PCE-FWS 20 rappresenta un buon rapporto qualità/prezzo. Ha tutti i sensori standard di media qualità (e qualcosa si può migliorare con un po’ di bricolage, per esempio lo schermo solare o il pluviometro) ed inoltre ha una consolle di visualizzazione con touchscreen e collegamento USB.

Il funzionamento standard prevederebbe solamente l’utilizzo del software WeatherLink (solo per Windows) per il download dei dati dalla consolle, senza possibilità di messa online. Esistono altri software (per Windows, come Cumulus) che permettono di creare facilmente un sito online per la pubblicazione dei dati, ma presuppongono appunto di avere a disposizione un computer/notebook/netbook con Windows acceso e online 24h/24h. Con relativo consumo elettrico. Decisiamente non faceva per me!

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Giovedi 27 Settembre abbiamo avuto il terzo incontro del Progetto TAG in Arezzo e provincia (dopo quello di San Giovanni e di Sansepolcro).

Questa volta il tema era: “A scuola col Pinguino. La versatilità di Linux al servizio della didattica

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Una bella novità che mi ritrovo al rientro dalle vacanze è il rilascio della versione stabile di Wicd, l’ormai stafamoso gestore di connessioni wireless e wired, giunto alla versione 1.5.1. Dopo un lungo beta test e un susseguirsi infinito di Releases Cadidate, ecco finalmente la tanto agognata stable !

Delle novità di Wicd 1.5.x ho già parlato qualche tempo fa e da allora non ci sono stati sostanziali cambiamenti nelle caratteristiche… più che altro bugfix.

Network Manager 0.7 sta facendo passi da gigante, ma per adesso Wicd rimane sempre una spanna sopra in funzionalità, velocità e stabilità !

Il pacchetto .deb per tutte le versioni di Ubuntu (e Debian) si trova qui. Il repository non è ancora aggiornato, ma presumo che lo sarà a breve.

L’upgrade dalla versione 1.4.x dovrebbe avvenire automaticamente senza problemi, importando tutte le precedenti configurazioni. Ricordo inoltre che Wicd è incompatibile con Network Manager, per cui sarà necessario disinstallare quest’ultimo prima di procedere all’installazione del pacchetto di Wicd.

A differenza delle versioni precedenti, Wicd 1.5 non utilizza più la cartella /opt/wicd per l’installazione dei files, ma segue gli standard di Linux, installandosi in /etc/wicd e /usr/lib.

Per far partire l‘icona nella system tray (dopo aver avviato il servizio) è adesso necessario scrivere “wicd-client” nel terminale, oppure inserirlo in avvio automatico in Sistema -> Preferenze -> Sessioni

Come sempre vi invito a segnalare eventuali bug e problemi nel forum ufficiale di Wicd o su Launchpad.

Saludos 😉

AGGIORNAMENTO:

Se avete problemi nell’upgrade di versione, non visualizzate l’icona o all’avvio viene sempre richiesta la password per sbloccare il demone, applicate la seguente procedura suggerita da LukeNukem:

1) Scaricare l’ultima versione stabile di wicd nel desktop, dal link già postato sopra.
2) Per disinstallare il pacchetto senza problemi è necessario muovere un file di installazione da un’altra parte

sudo mv /var/lib/dpkg/info/wicd.prerm ~/Desktop

3) Utilizzando il gestore di pacchetti Synaptic, cercare wicd e rimuovere completamente il pacchetto.
4) Andare in Sistema > Preferenze > Sessioni e controllare che tra i programmi in avvio automatico non ci sia selezionata o presente alcuna voce facente riferimento a wicd. Nel caso, rimuoverla.
5) Installare la nuova versione di wicd facendo doppio click sul file .deb appena scaricato. Procedere con l’installazione anche in caso di notifiche di versione già presente in un repository.
6) Riavviare e controllare che l’icona nella system tray sia apparsa. Se non appare, controllare che in Sistema > Preferenze > Sessioni sia presente una voce di Wicd, con all’interno il comando “wicd-client”.

Forse avrete già letto nella blogosfera notizie sulla versione 0.7 di Network Manager, considerato dai suoi stessi creatori il “nuovo Chuck Norris“. Forse perchè guardando le features e lo changelog rispetto alle versioni 0.6.x, ci si meraviglia di quante cose riesca a fare…

Premetto: la versione 0.7 ha in comune con le precedenti solo il nome. Tutto il resto è stato cambiato, riscritto, migliorato. C’è voluto molto lavoro e molto tempo, ma i risultati si iniziano ad apprezzare.

Benché l’idea di base e la struttura di Network Manager 0.6.x siano sempre state ottime, sopratutto per l’integrazione col sistema e con GNOME, i problemi e le mancanze di questo piccolo (ma importante) tool di gestione ha da sempre dato molti grattacapi agli utenti, soprattutto quelli alle prime armi che si aspettavano che la connessione wireless semplicemente funzionasse con due click, cosi come è negli altri sistemi operativi, e cosi come dovrebbe essere al giorno d’oggi. Molti si sono scoraggiati, i più esperti si sono affidati al sempre ubbidiente Terminale, altri dopo aver cercato e chiesto aiuto hanno trovato valide alternative (Wicd, in primis) ma alcuni avranno sicuramente abbandonato il cd di Linux in un cassetto, in attesa di tempi migliori.

Gli sviluppatori GNOME non sono certo rimasti insensibili alle critiche e alle proteste… riscrivendo il programma quasi completamente da zero, tappando buchi e aggiungendo bottoni e pannelli.
Il risultato non è ancora completo e stabile (siete avvertiti), ma già più che utilizzabile, soprattutto se siete curiosi e smanettoni.

Se invece avete paura o non volete rischiare di “sputtanare” il sistema, allora NON installate i prossimi pacchetti, e aspettate la versione stabile.

Prima qualche immagine per creare suspence: 🙂

Se siete interessati, potete trovare tutti gli screenshots in questo ottimo articolo.

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Trovo finalmente il tempo di scrivere questa guida, come promesso… Mi scuso per l’assenza degli ultimi tempi, ma gli impegni, soprattutto universitari, mi hanno concesso poco tempo…

Ormai sono un felice possessore dell’Apple Macbook dal quasi due mesi, per cui posso trarre le mie conclusioni e raccontare la mia esperienza di installazione di Ubuntu 8.04 “Hardy Heron”.

Il MacBook è pronto per accogliere Ubuntu !
(grazie a Doc per la foto)

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Compiz CheckStamattina leggendo i feed del Planet di Compiz-Fusion, ho trovato la notizia di uno script molto utile: Compiz-Check. Come si legge nel blog dell’autore (Forlong), Compiz-Check è uno script che verifica se Compiz può funzionare nel sistema e in caso negativo dice il perchè e propone delle soluzioni.

Il risultato dello script può essere molto utile come informazione aggiuntiva da allegare alle richieste di aiuto nei forum di Compiz Fusion o delle varie distribuzioni.

Lo script supporta GNOME, KDE e Xfce ed è indipendente dalla distribuzione Linux scelta.

Consiste principalmente in 3 parti:

  1. Informazioni rilevanti sul sistema
  2. Esegue alcuni test specifici per Compiz
  3. Verifica la presenza di problemi con l’hardware o con la configurazione in uso

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Dopo il buon lavoro fatto con il rilascio dell’ultima 1.4.2 stable, gli sviluppatori si sono molto concentrati nel riscrivere e ottimizzare il codice e l’interfaccia di wicd.

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La versione attualmente in sviluppo è marchiata 1.5.0, e le novità introdotte sembrano essere tante:

  • l’interfaccia grafica principale adesso è meglio organizzata, con pulsanti che sostituiscono i menu a cascata (vedi screenshot)
  • Migliorata la vista “globale” dell’applicazione: tutto molto più GTK
  • Condivisione delle impostazioni per tutte le reti con lo stesso ESSID. (utile in ambienti lavorativi ed universitari, per esempio)
  • Corretto e migliorato il funzionamento dell’autoconnessione con le reti ethernet
  • Ottimizzato il codice riducendo le chiamate alle funzioni “di sistema”. Parte di questo lavoro è possibile intravederlo nel pannello “Preferenze/External Programs“, che ci permette di scegliere quale tool far utilizzare a wicd per compiere le sue funzioni. La scelta automatica garantisce il miglior rapporto prestazioni/funzionalità.
  • Altri bugfix minori di cui è difficile vedere il risultato pratico 🙂

La prima impressione su questa versione è più che positiva: il programma sembra ancora più veloce, leggero e funzionale di prima!

Se vi ho incuriosito e morite dalla voglia di provarlo voi stessi, ecco i semplici comandi…

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Mentre la campagna elettorale impazza e i candidati si danno battaglia a suon di promesse, numeri e regali…. sembra che a pochi e nessuno dei politici interessi veramente un argomento che a noi invece sta a cuore: la diffusione del software libero.

vota per il software libero! (banner)

Per questo motivo l’Associazione per il Software Libero ha chiesto “ai cittadini elettori di far sentire la loro voce, tramite una petizione on-line, indicando che preferirebbero votare persone a favore del software libero, per mostrare a chi governerà il Paese che il tema del software libero è molto importante.

Per far questo basta firmare l’apposita petizione on-line come hanno già fatto in molti.

Da notare che la petizione è stata girata anche a molti politici candidati, ma solo in pochi hanno accettato di firmarla.

 Facciamo sentire la nostra voce, firma e diffondi la notizia!

Da oggi anche il mio blog fa parte dell’aggregatore di feed “BongoLinux“, che a differenza degli altri sembra puntare più sulla qualità e la selezione dei contenuti che alla quantità di fonti.

Da segnalare inoltre iniziative originali come BongoRoll e la Classifica.

BongoLinux mantiene intatto uno spirito libero, ti da la possibilita’ di partecipare attivamente e chiedere informazioni o chiarimenti, o ti da la possibilita’ di proporci qualcosa. E’ anche un mezzo pubblicitario, BongoLinux, infatti, non ha nessun link interno, se non quello di presentazione di un post in home page, per ogni articolo lei verra’ indirizzato sulla pagina del blog da cui e’ stato preso.

Un saluto a tutti!