Ho (finalmente) trovato il tempo per sistemare la guida all’ installazione, aggiornamento e configurazione delle schede wireless con chip Ralink su Ubuntu.

Tale guida è valida per la maggioranza dei chip Ralink attualmente presenti, ed in particolare:

  • RT2400 (PCI/PCMCIA)

  • RT2500 (PCI/PCMCIA)

  • RT2570 (USB)

  • RT61 (PCI/PCMCIA)

  • RT73 (USB)

Trovate la nuova pagina (revisionata) a questo indirizzo:

http://wiki.ubuntu-it.org/Hardware/DispositiviSenzaFili/Ralink

In particolare sono state riportate le procedure di aggiornamento dei driver presenti di default nel kernel.

Nell’ordine di preferenza: utilizzo del pacchetto di backports, compat-wireless, driver legacy.

Se trovate errori o mancanze non esistate a segnalarmelo! 😉

Un solo pacchetto per tante soluzioni…

Cosi come era presente in Hardy, anche in Intrepid è presente il pacchetto linux-backports-modules-intrepid, che fa parte del repository “intrepid-proposed” (si abilita da Sistema > Amministrazione > Sorgenti software > Aggiornamenti).

Questo pacchetto contiene una quantità notevole di aggiornamenti per diversi driver wireless, migliorando prestazioni e stabilità.

In particolare, in questo momento il pacchetto contiene i seguenti driver:

lbm-iwlwifi-4965-2.ucode
lbm-iwlwifi-3945-2.ucode
lbm-iwlwifi-5000-1.ucode
ssb.ko
rt2400pci.ko
rt2500pci.ko
rt2500usb.ko
rt2x00lib.ko
rt2x00pci.ko
rt2x00usb.ko
rt61pci.ko
rt73usb.ko
iwl3945.ko
iwlagn.ko
iwlcore.ko
libertas.ko
libertas_cs.ko
libertas_sdio.ko
usb8xxx.ko
b43legacy.ko
p54common.ko
p54pci.ko
p54usb.ko
b43.ko
ath9k.ko
ipw2100.ko
ipw2200.ko
libipw.ko
rtl8180.ko
rtl8187.ko
zd1211rw.ko
ath5k.ko
adm8211.ko
rndis_wlan.ko
mac80211_hwsim.ko
cdc_ether.ko
rndis_host.ko
usbnet.ko
b44.ko
eeprom_93cx6.ko
lbm_cw-cfg80211.ko
lib80211.ko
lib80211_crypt_ccmp.ko
lib80211_crypt_tkip.ko
lib80211_crypt_wep.ko
lbm_cw-mac80211.ko

Notiamo la presenza dei driver Intel, Ralink, Broadcom, Prism, Atheros, Libertas e altri…

Il pacchetto segue molto più da vicino lo sviluppo dei driver wireless nel kernel di Linux, sincronizzandosi ogni tanto con delle releases stabili dei Compat-Wireless e viene aggiornato automaticamente col kernel di ubuntu.

Qui è disponibile lo changelog completo del pacchetto.

Molti utenti riportano notevoli miglioramenti con l’utilizzo di questi driver, per cui vi consiglio almeno di provarlo se avete qualche problema di connessione wireless.
Anche perchè per tornare alla versione precedente è sufficiente rimuovere il pacchetto! 😉

Prima di dare le mie considerazioni, vi riporto un pezzo dell’intervista di Mark Shuttleworth, (il papà di Ubuntu, per chi non lo sapesse) al sito derStandard.at, risalente a qualche giorno fa.

Ecco una mia (libera) traduzione:

derStandard.at: Se guarda il mercato attuale dei desktop c’è un sistema operativo che sta crescendo significativamente e non è Linux, è OsX. Quale crede sia la ragione di questo?

Shuttleworth: Prima di tutto dovremmo capire questo, che è un’osservazione importante: il fatto che OS X stia crescendo ci dice che Windows si sta indebolendo. Il fatto che OS X stia crescendo e Linux no, ci dice che OS sta offrendo cose che Linux non offre. Una di queste è il ritmo del cambiamento, il livello di innovazione. Dobbiamo veramente riconoscere che Apple è un motore d’innovazione. Un’altra di queste cose è la loro attenzione alla “web experience“. Loro, e non Microsoft, riconoscono fermamente che è il web la “killer application” dei PC oggi.
C’è una grande opportunità per noi di offrire una grande web experience, ma dobbiamo impegnarci molto nel farlo.

derStandard.at: Dunque per lei OS X è più interessante di Windows ?

Shuttleworth: Per me si, OS X è più interessante. Credo che il software libero sia la più sorprendente piattaforma per l’innovazione, ma credo che questa innovazione deve tendere anche a seguire la “via più facile”, la gente di solito sceglie la via con difficoltà minore: si vogliono esprimere le proprie idee e lo si vuol fare nel modo più facile possibile. E al momento non offriamo un luogo particolarmente semplice in cui andare ad esprimere la propria tecnologia.
Ovviamente ci sono delle eccezioni, guardate ai plugins di Firefox, per esempio. Una volta che Firefox ha raggiunto lo stesso livello di funzionalità di Internet Explorer, c’è stata una esplosione del numero di plugins. Questa è stata spinta da gente che pensava “ho una idea su come migliorare il browser”. E quale era il modo più facile per farlo? Scrivere un plugin per Firefox! E credo che questo ci dovrebbe dire molte cose…

derStandard.at: Quali sono gli ostacoli principali che frenano il successo di Linux sui desktop?

Shuttleworth: Penso che ancora non riusciamo a fornire una soddisfacente “user experience”. Penso che forniamo una user experience (buona) per chi ha un motivo nel voler stare su piattaforma Linux, sia per il prezzo che per la libertà. Se questo è il tuo motivo principale, Linux è la risposta giusta.

Ma se sei uno a cui non importa molto il prezzo, a cui non importa molto la libertà, non penso che possiamo dire che un desktop Linux offra la miglior esperienza possibile. E c’è qualcosa che dobbiamo cambiare, c’è qualcosa su cui mi sto impegnando a lavorare, focalizzando l’incremento delle risorse di Canonical nel capire come possiamo spingere la desktop experience fino a competere con Mac OS X.

Chi si aspettava risposte di parte da Mr. Ubuntu rimarrà deluso: Mark riesce a sorprenderci con un giudizio obiettivo sul mercato attuale dei sistemi operativi. Non è uno di quelli che pensano che Linux sia migliore a priori, senza dubbio. Non ha le bende (da nerd) sugli occhi. Si guarda attorno… osserva il mercato ed i concorrenti per capire quali punti hanno poco successo sono da migliorare. Questo vuol dire essere intelligenti. Davvero i miei complimenti.

Chiunque abbia provato Mac OS X per più di mezzora non potrà che concordare con lui. Io stesso dubitavo del sistema operativo della Apple fino a quando non ci ho messo le mani, ed ho capito veramente il perchè fosse tanto elogiato da chi lo utilizzava…

Io che venivo da una giovinezza informatica windowsiana, seguita fermamente dalla scelta di Linux appena sono stato capace di intendere e volere, non posso negare di essere rimasto colpito da OS X.

Superata la prima fase di sbigottimento e ambientazione, sono rimasto allibito di quanto fosse facile – per l’utente normale – compiere “le solite azioni”. Il regno del plug&play e del drag&drop, dove disinstallare un’applicazione è tanto facile da essere quasi contro intuitivo (trascinando l’icona nel cestino). Tante piccole e semplici accortezze che ti fanno domandare “ma perchè nessuno ci ha mai pensato prima?! “.
E più lo usi più ti accordi di quanti aspetti siano stati scopiazzati dagli altri (prima tra tutti, la dock)… e pensi che forse un motivo ci sia davvero.

Un aspetto gradevole, pulito, essenziale ed elegante. Effetti grafici si, ma quanto basta. Senza esagerare. Un rivestimento esteriore che non fa altro che decorare adeguatamente un motore solido, sicuro e performante. Ovvio, perchè è UNIX inside.

Una simbiosi con l’hardware perfetto. Certo è anche più facile quando il sistema operativo è fatto per la macchina, e la macchina è fatta per ad-hoc per lui. Che sia anche questo il segreto di Mac ?

Edit: stavo per dimenticare… devo ammettere però che anche il mio Ubuntu su MacBook si comporta alla grande, in quanto a velocità, compatibilità e prestazioni ! 😉

Una tipica Apple Fangirl

Al di là delle assurde guerre tra Fanboy di Steve Jobs e anti-Fanboy, da chi impazzisce per ogni mela che vede e per chi ne è allergico (anche quando sono più che buone)… tra chi fa file notturne per sborsare felicemente 500 euro di smartphone e chi piuttosto preferisce comprare affascinanti “saponette” tutte da costruire e migliorare pur di dare un euro alla Apple. Bisogna essere oggettivi.
Valutare i successi degli altri prodotti per migliorare il proprio. Capire la risposta dei consumatori senza pregiudizi, senza voler correre ostinatamente a testa bassa… col rischio di sbatterla nel muro.

Shuttleworth è stato uno dei primi a capire questo e volere un Linux “per esseri umani” … non specificatamente nerd 😉

Forse avrete già letto nella blogosfera notizie sulla versione 0.7 di Network Manager, considerato dai suoi stessi creatori il “nuovo Chuck Norris“. Forse perchè guardando le features e lo changelog rispetto alle versioni 0.6.x, ci si meraviglia di quante cose riesca a fare…

Premetto: la versione 0.7 ha in comune con le precedenti solo il nome. Tutto il resto è stato cambiato, riscritto, migliorato. C’è voluto molto lavoro e molto tempo, ma i risultati si iniziano ad apprezzare.

Benché l’idea di base e la struttura di Network Manager 0.6.x siano sempre state ottime, sopratutto per l’integrazione col sistema e con GNOME, i problemi e le mancanze di questo piccolo (ma importante) tool di gestione ha da sempre dato molti grattacapi agli utenti, soprattutto quelli alle prime armi che si aspettavano che la connessione wireless semplicemente funzionasse con due click, cosi come è negli altri sistemi operativi, e cosi come dovrebbe essere al giorno d’oggi. Molti si sono scoraggiati, i più esperti si sono affidati al sempre ubbidiente Terminale, altri dopo aver cercato e chiesto aiuto hanno trovato valide alternative (Wicd, in primis) ma alcuni avranno sicuramente abbandonato il cd di Linux in un cassetto, in attesa di tempi migliori.

Gli sviluppatori GNOME non sono certo rimasti insensibili alle critiche e alle proteste… riscrivendo il programma quasi completamente da zero, tappando buchi e aggiungendo bottoni e pannelli.
Il risultato non è ancora completo e stabile (siete avvertiti), ma già più che utilizzabile, soprattutto se siete curiosi e smanettoni.

Se invece avete paura o non volete rischiare di “sputtanare” il sistema, allora NON installate i prossimi pacchetti, e aspettate la versione stabile.

Prima qualche immagine per creare suspence: 🙂

Se siete interessati, potete trovare tutti gli screenshots in questo ottimo articolo.

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Trovo finalmente il tempo di scrivere questa guida, come promesso… Mi scuso per l’assenza degli ultimi tempi, ma gli impegni, soprattutto universitari, mi hanno concesso poco tempo…

Ormai sono un felice possessore dell’Apple Macbook dal quasi due mesi, per cui posso trarre le mie conclusioni e raccontare la mia esperienza di installazione di Ubuntu 8.04 “Hardy Heron”.

Il MacBook è pronto per accogliere Ubuntu !
(grazie a Doc per la foto)

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Edit del 02/11/2009: la guida presente in questo articolo è ormai obsoleta. Per risolvere problemi di Audio (con PulseAudio), e di crash di Firefox dipendenti dal Flash, vi consiglio di seguire questo ottimo tutorial, suggeritomi da Simba nei commenti e valido per Ubuntu Hardy, Indrepid, Jaunty e Karmik.

Firefox e Flash... altro che integrazione

Molti in seguito al passaggio ad Ubuntu Hardy hanno notato problemi nell’uso di Firefox (3.0 beta5) con filmati flash, per esempio:

  • Impossibilità di riprodurre filmati
  • Audio assente o disturbato
  • Crash improvvisi di Firefox
  • Estrema lentezza

Tutti questi problemi sono dovuti ad una situazione alquanto complicata che provo qui di seguito a schematizzare.

  • Bug del plugin di Adobe
    Essendo un plugin proprietario, ci vuole molto affinchè gli sviluppatori rilascino patch. Questo è uno dei grandi difetti dei software closed-source. Il plugin flash per linux fa notoriamente pena, purtroppo…
  • Firefox 3
    La versione beta5 presente in Hardy, benchè sia nella fase finale di sviluppo, essendo ancora instabile e presenta ancora piccoli bug e malfunzionamenti.
  • PulseAudio
    Una delle novità introdotte in Hardy è la presenza di default del sistema audio “PulseAudio” che va a sostituire i precedenti ALSA, OSS, ESD. Se da una parte ci sono tutti i vantaggi del nuovo sistema, dall’altra ci sono ancora diverse applicazioni che hanno qualche problema di compatibilità ed hanno bisogno di plugin e workaround specifici per funzionare. Uno di questi è ovviamente Flash, che nativamente non supporta (ancora) PulseAudio.
  • libflashsupport
    Per ovviare a questo, “quelli di Ubuntu” hanno pensato di creare una nuova libreria, libflashsupport, che fa da “ponte” tra Flash e PulseAudio. In effetti il giochino funziona… flash funziona e l’audio si sente.
    Purtroppo è stato verificato che la presenza di libflashsupport rende Firefox3 ancora più instabile di quanto già non fosse. Nella versione finale di Hardy il pacchetto “libflashsupport” è stato reso opzionale, mentre durante il ciclo di sviluppo era installato forzatamente insieme a “flashplayer-nonfree”.

Come potrete capire, la situazione è alquanto complicata. In attesa che Adobe risolva il problema alla radice (aggiornando il plugin), possiamo provare alcune soluzioni temporanee che sono state suggerite.

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La nuova versione di Ubuntu, la 8.04 “Hardy Heron” include molte novità nel kernel (2.6.24) per quanto riguarda il wireless.

Una di queste riguarda i nuovi driver opensource utilizzati per le schede Broadcom, chiamati b43 e b43legacy. Tali driver vanno a sostituire i vecchi bcm43xx, che quindi non saranno più utilizzabili.

Per chi avesse problemi con questi nuovi driver segnalo che è sufficiente scaricare e abilitare il firmware dal gestore driver hardware, che si trova nel menu Sistema -> Amministrazione.
Spuntare la casella “Broadcom B43 Wireless” e riavviare il sistema per rendere effettive le modifiche.

Nel caso questa procedura non dovesse funzionare, si può provare ad installare manualmente il firmware e fwcutter. La procedura corretta l’ho riportata nel wiki di ubuntu-it, che vi invito a consultare ed eventualmente migliorare.

Dopo il buon lavoro fatto con il rilascio dell’ultima 1.4.2 stable, gli sviluppatori si sono molto concentrati nel riscrivere e ottimizzare il codice e l’interfaccia di wicd.

about

La versione attualmente in sviluppo è marchiata 1.5.0, e le novità introdotte sembrano essere tante:

  • l’interfaccia grafica principale adesso è meglio organizzata, con pulsanti che sostituiscono i menu a cascata (vedi screenshot)
  • Migliorata la vista “globale” dell’applicazione: tutto molto più GTK
  • Condivisione delle impostazioni per tutte le reti con lo stesso ESSID. (utile in ambienti lavorativi ed universitari, per esempio)
  • Corretto e migliorato il funzionamento dell’autoconnessione con le reti ethernet
  • Ottimizzato il codice riducendo le chiamate alle funzioni “di sistema”. Parte di questo lavoro è possibile intravederlo nel pannello “Preferenze/External Programs“, che ci permette di scegliere quale tool far utilizzare a wicd per compiere le sue funzioni. La scelta automatica garantisce il miglior rapporto prestazioni/funzionalità.
  • Altri bugfix minori di cui è difficile vedere il risultato pratico 🙂

La prima impressione su questa versione è più che positiva: il programma sembra ancora più veloce, leggero e funzionale di prima!

Se vi ho incuriosito e morite dalla voglia di provarlo voi stessi, ecco i semplici comandi…

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wicdIeri è uscita un’altra “bugfix-release” di Wicd, la 1.4.2, targata anch’essa “stabile“.

Oltre ad alcuni piccoli bug corretti, la vera novità è che finalmente questa versione è presente nel repository ufficiale, che vi ricordo essere:

deb http://apt.wicd.net gutsy extras

(sostitute la parola “gutsy” con quello della vostra versione di ubuntu, ovviamente).

A breve dovrebbe essere disponibile anche l’archivio con i sorgenti, in questa pagina.

Mercury MessengerFinalmente dopo un anno e mezzo di sviluppo, con periodici rilasci di versioni “beta” e “release candidate” è finalmente pronta la versione 1.9 di Mercury Messenger, a mio parere l’instant messenger più completo per Linux (ma essendo multipiattaforma, gira anche su MacOSX e Windows).

Lo changelog è a dir poco immenso… e credo che neppure lo sviluppatore sia riuscito a stilarlo, ancora! Vi consiglio solo di provarlo per accorgervi di tutte le nuove funzionalità e i bugfix.. 😉

Nella mia Ubuntu Gutsy non ho riscontrato ancora alcun problema, nemmeno con l’uso di Compiz Fusion !

Se volete scaricarlo ecco qui il link al pacchetto DEB per Debian / Ubuntu.

Per altre distribuzioni è disponibile anche in formato RPM, TGZ e Gentoo.

Nota per gli utilizzatori dell’architettura x86_64:
Se volete utilizzare la tray icon, andante nella cartella /usr/share/mercury/jni (o /opt/mercury/jni se avete gentoo), cancellate “libtray.so” e rinominate il file “libtray-x64-untested.so” in “libtray.so”.

Affinchè il programma funzioni correttamente, assicuratevi di aver installato correttamente Java6 di SUN. Per Ubuntu, basta installare il pacchetto sun-java6-jre.
Verificare inoltre che la versione di Java in utilizzo nel sistema sia quella giusta con il comando

sudo update-alternatives --config java

che dovrebbe resistuire un risultato simile al seguente:

 Selezione    Alternativa
-----------------------------------------------
          1    /usr/bin/gij-4.2
*+        2    /usr/lib/jvm/java-6-sun/jre/bin/java
Premi invio per mantenere il default[*], o inserisci il numero da selezionare:2

Per dovere di cronaca riporto anche i link per le versioni MacOSX e Windows.

Per selezionare la lingua italiana, attivare i suoni e configurare gli eventi, vi consiglio di leggere questa foto-guida di Biosater.