Immagino che in molti avranno letto la notizia che gira in queste ore (sui social, su molti giornali e anche su qualche tv). La riassumo in breve:

Nove giornalisti canadesi inviati per seguire le olimpiadi invernali (di Sochi, Russia) sarebbero giunti invece, per errore, a Soci, paese del Comune di Bibbiena in Provincia di Arezzo (nella valle del Casentino dove vivo, ndr).

La notizia nasce con uno screenshot di un inverosimile dispaccio di agenzia dal nome improbabile (PRESS GRLL), postato la sera del 5 Febbraio dall’utente frank.cas77 (Frank Casentino, sedicente giornalista canadese) sul forum Casentinesi.it

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Qualche giorno fa è uscita sul Corriere la notizia (subito amplificata da molte altre testate) della richiesta da parte del CODACONS di sospendere il wi-fi sui treni Frecciarossa e Italo/NTV in quanto le emissioni elettromagnetiche, secondo test effettuati, supererebbero i limiti di legge.

Subito è ripartita una caccia alle streghe mai sopita, titoli sensazionalistici e terroristici hanno riempito per giorni le pagine dei quotidiani e siti internet.

Peccato che i test commissionati da CODACONS siano discutibili e soprattutto dicano ben altro, ma nessuno si è lontanamente sognato di leggerli prima di scrivere i propri pezzi da prima pagina.

In quest’analisi tralascio la questione sanitaria e legislativa legata alla pericolosità dell’esposizione ai campi elettromagnetici, che peraltro rimane ancora tutta da dimostrare.

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Tempi di crisi e di manovre. Si risparmia il risparmiabile e si taglia il tagliabile. E allora anch’io nel mio piccolo oggi ho tagliato qualcosa: il WWW dall’URL di questo sito/blog.

Ma vi rendete conto di quanto sia inutile il WWW ?
Non ha alcun significato tecnico, se non un acronimo per “World Wide Web“. È un dominio di terzo livello insignificante che non fa altro che aggiungere 3 caratteri in più (e il puntino) all’indirizzo del vostro sito. Perché ? Boh. Perchè è figo, perchè è mnemonico. Perché nel 2011 si pensa ancora che se un indirizzo non inizia con www non è un vero sito web.

L’unico prefisso fondamentale in un url web è http:// lui si che, poverino, avrebbe un senso: l’HyperText Transfer Protocol, il protocollo che sta alla base del Web. E invece spesso e volentieri ce lo dimentichiamo, tanto ci pensa il nostro browser di ultima generazione a mettercelo. Oppure Google (tanto la maggior parte degli utenti non sa la differenza tra una barra degli indirizzi e quella di ricerca di Google, ma questa è un’altra storia).

Chi davvero pensava ancora che il www fosse indispensabile, forse ora ci sarà rimasto male. Ma non è così. Davvero!

C’è chi fa a lotta (a fior di quattrini) per trovarsi il nome di dominio più corto possibile, perchè ogni lettera in meno corrisponde ad una facilità maggiore di memorizzazione, digitazione, ricerca (che sembrano cavolate ma ci sono fior fior di studi tecnico/psico/sociologici dietro). E poi niente… ci si vuol mettere per forza il www davanti.

Sarà forse che senza il www, il povero tasto W sarebbe uno dei più inutilizzati della tastiera italiana e allora noi vogliamo dargli un po’ d’importanza. Altrimenti tanti altri motivi non ce ne stanno.

Era da un po’ che ci pensavo, e finalmente oggi mi sono deciso: ho aperto il pannello di controllo del mio hosting e impostato il redirect  www.grechi.it -> grechi.it in modo che tutti i link rimangano raggiungibili, anche dai motori di ricerca. Poi ho cambiato l’url predefinito del blog nel pannello di controllo wordpress.
Veloce, pratico e indolore. Ed è anche molto più pulito e cool, a mio parere.

Lo potete fare anche voi, basta cercare l’apposita opzione nel vostro pannello di controllo di dominio, o DNS, oppure ancora attraverso due righe da inserire nell’ htaccess (Googlate e tutto vi sarà dato).

L’importante è che l’url con e senza www davanti rimandi sempre alla homepage corretta del sito!

Ps: in rete ci sono alcuni casi emblematici. Primo da tutti il sito del NIC, la massima autorità che gestisce e registra e siti .it: se si prova ad accedere a http://nic.it (senza www) addirittura si ottiene una pagina inesistente. Tutto dire eh?

Edit:

Grazie alla segnalazione di Giulio scopro che il WWW è ufficialmente deprecato dalla RFC 3986 del 2005.

Esiste un gruppo internazionale che promuove il non uso del www, a questo indirizzo: http://no-www.org 
Qui trovate anche spiegazioni tecniche e motivi dettagliati per cui il www non dovrebbe essere utilizzato.  Inoltre è disponibile un form per validare il proprio sito sul corretto reindirizzamento. La modalità che anche loro suggeriscono come preferibile è quella in cui tutto il traffico diretto a http://www.tuodominio.com viene automaticamente reindirizzato a http://tuodominio.com, che è il dominio principale. I siti che soddisfano questa proprietà vengono categorizzati come di “Classe B“.

Inutile aggiungere che questo sito ha passato orgogliosamente la validazione! 🙂

no-www

Stamani (08/08/2011) alle ore 11.15 vengo contattato telefonicamente dal call center TeleTu (mio operatore unico telefono/ADSL da qualche mese) dove una gentile signorina tenta di propormi un pacchetto aggiuntivo all’abbonamento.

L’offerta in questione è “F-Secure Computer Security” dove per 3€ al mese (primo mese gratis) viene fornito un pacchetto di software per la sicurezza del computer comprendenti un antivirus, antispam, antispyware e firewall. In pratica non è altro che il pacchetto “Internet Security” venduto dalla F-Secure a 49,95€/anno (e primo mese di prova gratuita, esattamente com questa offerta).

E fin qui non ci sarebbe niente male, se non fosse che la signorina me l’ha presentato come “pacchetto completo per la sicurezza del computer su internet e per aumentare la velocità della connessione ADSL“.

Io non ero minimamente interessato all’offerta fin dall’inizio, ma a sentire la seconda parte di quella frase mi si sono drizzate le orecchie.

Entro in modalità “utonto curioso” e chiedo spiegazioni sul contenuto del pacchetto.

un programma per difendersi dai virus, un antispam per evitare le pubblicità che appaiono mentre si naviga (???) un firewall per proteggersi dai pirati e hacker che rubano i dati personali…

si ma mi dica anche dell’aumento di velocità della connessione

si, certo, vede.. ” (in crescente imbarazzo) “..praticamente… forniamo un apparecchietto che si collega al computer via USB e dialogando col modem via INFRAROSSI aumenta la velocità di connessione fino a 10 mega….

trattenendo a stento le risate ho aggiunto: “Incredibile !! Non avevo mai sentito parlare di un apparecchio del genere fornito dai gestori…!!!

e lei, evidentemente stizzita ha tagliato corto: “…si beh se vuole si può informare…

esatto, farò proprio così… non sono interessato ai software… ma del magico apparecchietto mi informerò sicuramente. Arrivederci“.

Inutile aggiungere che nel sito di TeleTu di questo apparecchietto magico non viene fatta, ovviamente, alcuna menzione. Probabilmente una bufala inventata dal call center (di terze parti ?) o dall’operatrice come specchietto per le allodole.
Purtroppo nel campo informatico di “allodole” se ne trovano tante, ma quello che mi fa rabbia che è si tenti di ingannare chi (giustamente) non è del settore e si fida delle offerte proposte.

Non tutti possono essere ingegneri o esperti informatici, ma tutti possono essere utenti consapevoli e informarsi bene prima di accettare su due piedi qualsiasi proposta venga fatta, a maggior ragione se questa appare sensazionale.

Credo che invierò una segnalazione all’AGCM sull’accaduto. Abbiamo dei diritti, facciamoli rispettare!

Aggiornamento del 19/08/2011:
Oggi mi è arrivata la lettera dall’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato nella quale mi si conferma la presa in carico della segnalazione fatta il 09/08/2011 relativa a “OPITEL-TELESELLING”, completa di protocollo ufficiale e identificativo di pratica. Rimango piacevolmente sorpreso dall’efficienza e velocità dell’AGCM. Per la prima volta mi sento un cittadino ascoltato e seguito. Vedremo se ci saranno altri sviluppi.

L’auto di Google Street View aveva già percorso le strade del Casentino (valle in provincia di Arezzo a ridosso dell’Appennino, ndr) nel Luglio 2008 ed era stata avvistata personalmente da me (come testimonia questo vecchio articolo) e dopo circa un anno e mezzo, nel Gennaio 2010, le foto effettuate erano state finalmente pubblicate su Street View.

In questi giorni (Giugno 2011), a 3 anni di distanza dall’ultimo passaggio, la macchina di Google è stata avvistata più volte nei paesini casentinesi: Pratovecchio, Castel San Niccolò (a Strada e Rifiglio), Ponte a Poppi…

Riconoscerla è facile: la vistosa fotocamera sul tetto di una Opel Astra (con targa tedesca) non passa certo inosservata!

Ma stavolta Google ha pensato di renderla ancora più visibile:
L’auto che sta girando in questi giorni infatti ha una carrozzeria colorata e personalizzata da Art Cars, un gruppo di studenti di design della “Miami Ad School” di Amburgo.

Ecco 3 foto scattate da Francesco Magrini a Pratovecchio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Probabilmente dovremo aspettare circa un anno per veder pubblicate le nuove foto…. ma intanto bentornata Google Car ! 😉

Edit: ecco anche il reportage fotografico di Marco Trevisan, che ha trovato la Google Car parcheggiata in via Roma a Ponte a Poppi! Potete trovare altre immagini (belle e dettagliate) nel suo account Flickr.

Edit del 14/10/2011

Oggi, dopo solo due mesi circa dall’ultimo avvistamento in zona, scopro che le nuove foto sono già disponibili su Google Street View ! Incredibile come abbiano fatto veloci, questa volta! 😀

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La puntata di Report del 10 Aprile 2011 dal titolo “Il prodotto sei tu” ha generato una quantità incredibile di commenti e critiche nella blogosfera e soprattutto nella socialsfera (Facebook e Twitter), i soggetti chiamati in causa nel servizio.

Tralasciando la cronaca dei contenuti (il video integrale lo potete trovare qua), provo anche io a dire la mia sulla questione.

Report Rai 3 Leggi tutto →

E’ stato aperto in questi giorni www.casentinesi.it, una community rivolta ai Casentinesi.

Nato dall’idea di tre giovani, è uno spazio libero, aperto e gratuito in cui discutere le notizie della vallata, un punto di riferimento per cercare eventi e manifestazioni, scegliere o consigliare un locale, socializzare e conoscere gli altri Casentinesi.

I Casentinesi hanno da sempre una voglia innata di fare, di informarsi, di organizzare, di partecipare. Quale strumento meglio di Internet può abbattere le distanze, superare le montagne e unire le persone?
Esistono diversi siti sul Casentino, per lo più turistici, e nessuno rivolto specificatamente ai Casentinesi. E sui social network non è sempre facile ritrovare informazioni ed eventi in programma.
Fino ad oggi mancava un sito che riunisse tutti gli abitanti di questa stupenda valle toscana, a prescindere dalla loro età, i loro interessi, dal Comune, dall’orientamento politico o religioso, ma accomunati dal fatto di vivere (e amare) il Casentino.

Il sito è composto principalmente da un forum, articolato in diverse sezioni tematiche (discussioni generali, agenda eventi, ristoranti e pizzerie, locali notturni, fotografia, musica, sport, cinema & TV, informatica, ecc). E’ presente anche un calendario in cui ritrovare, ordinati e organizzati, tutti gli appuntamenti in programma.

Il motore di Casentinesi.it sono gli utenti: saranno i Casentinesi a scrivere, discutere, commentare. proporre.

Invito quindi tutti i Casentinesi a iscrivervi e partecipare attivamente !

Breve post per segnalare una notizia abbastanza rilevante:
Facebook ha finalmente attivato la possibilità di connettersi sempre in modalità sicura sfruttando il protocollo HTTPS/SSL.

Facebook https

Adesso è possibile attivare la modalità HTTPS su Facebook

Per attivarlo andate nelle impostazioni dell’account > protezione account > modalità sicura https e spuntare la relativa casella.

Controindicazioni non ce ne sono: vi consiglio dunque di attivarla, soprattutto se avete l’abitudine di accedere a Facebook attraverso connessioni wireless aperte (cfr. Firesheep )

Edit del 12/04/2011:

Ho notato che purtroppo l’uso dell’https va in conflitto con alcune applicazioni. Può infatti succedere che appaia un messaggio del genere:

Speriamo che Facebook obblighi presto gli sviluppatori di terze parti ad ottimizzare le propre applicazioni per funzionare anche in https.