Vi segnalo che è uscita una nuova versione di Wicd, la 1.5.2

Non l’ho ancora testata bene, ma dovrebbero esser stati corretti solamente i bug riscontrati nella precedente versione 1.5.1 (per esempio quello che impediva la rimozione).

Provatelo e ditemi voi come va 😉

La pagina per il download è qui.

Molti di voi avranno sicuramente sentito parlare dell’Openmoko Neo Freerunner, il telefono molto sbandierato, promosso e acclamato nella blogosfera come l’anti-iphone, l’alternativa completamente libera e opensource alla chiusura del software di Apple.

Di recente la piccola azienda che le produce ha iniziato a venderli (tramite ordini via Internet) e i primi esemplari sono iniziati ad arrivare tra le mani di speranzosi smanettoni.

Uno di questi è mio cugino, Treviño. Ho avuto quindi modo di toccare con mano questa “saponetta” e assistere a diverse fasi della sua costruzione. E tirare le mie conclusioni

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Una bella novità che mi ritrovo al rientro dalle vacanze è il rilascio della versione stabile di Wicd, l’ormai stafamoso gestore di connessioni wireless e wired, giunto alla versione 1.5.1. Dopo un lungo beta test e un susseguirsi infinito di Releases Cadidate, ecco finalmente la tanto agognata stable !

Delle novità di Wicd 1.5.x ho già parlato qualche tempo fa e da allora non ci sono stati sostanziali cambiamenti nelle caratteristiche… più che altro bugfix.

Network Manager 0.7 sta facendo passi da gigante, ma per adesso Wicd rimane sempre una spanna sopra in funzionalità, velocità e stabilità !

Il pacchetto .deb per tutte le versioni di Ubuntu (e Debian) si trova qui. Il repository non è ancora aggiornato, ma presumo che lo sarà a breve.

L’upgrade dalla versione 1.4.x dovrebbe avvenire automaticamente senza problemi, importando tutte le precedenti configurazioni. Ricordo inoltre che Wicd è incompatibile con Network Manager, per cui sarà necessario disinstallare quest’ultimo prima di procedere all’installazione del pacchetto di Wicd.

A differenza delle versioni precedenti, Wicd 1.5 non utilizza più la cartella /opt/wicd per l’installazione dei files, ma segue gli standard di Linux, installandosi in /etc/wicd e /usr/lib.

Per far partire l‘icona nella system tray (dopo aver avviato il servizio) è adesso necessario scrivere “wicd-client” nel terminale, oppure inserirlo in avvio automatico in Sistema -> Preferenze -> Sessioni

Come sempre vi invito a segnalare eventuali bug e problemi nel forum ufficiale di Wicd o su Launchpad.

Saludos 😉

AGGIORNAMENTO:

Se avete problemi nell’upgrade di versione, non visualizzate l’icona o all’avvio viene sempre richiesta la password per sbloccare il demone, applicate la seguente procedura suggerita da LukeNukem:

1) Scaricare l’ultima versione stabile di wicd nel desktop, dal link già postato sopra.
2) Per disinstallare il pacchetto senza problemi è necessario muovere un file di installazione da un’altra parte

sudo mv /var/lib/dpkg/info/wicd.prerm ~/Desktop

3) Utilizzando il gestore di pacchetti Synaptic, cercare wicd e rimuovere completamente il pacchetto.
4) Andare in Sistema > Preferenze > Sessioni e controllare che tra i programmi in avvio automatico non ci sia selezionata o presente alcuna voce facente riferimento a wicd. Nel caso, rimuoverla.
5) Installare la nuova versione di wicd facendo doppio click sul file .deb appena scaricato. Procedere con l’installazione anche in caso di notifiche di versione già presente in un repository.
6) Riavviare e controllare che l’icona nella system tray sia apparsa. Se non appare, controllare che in Sistema > Preferenze > Sessioni sia presente una voce di Wicd, con all’interno il comando “wicd-client”.

Prima di dare le mie considerazioni, vi riporto un pezzo dell’intervista di Mark Shuttleworth, (il papà di Ubuntu, per chi non lo sapesse) al sito derStandard.at, risalente a qualche giorno fa.

Ecco una mia (libera) traduzione:

derStandard.at: Se guarda il mercato attuale dei desktop c’è un sistema operativo che sta crescendo significativamente e non è Linux, è OsX. Quale crede sia la ragione di questo?

Shuttleworth: Prima di tutto dovremmo capire questo, che è un’osservazione importante: il fatto che OS X stia crescendo ci dice che Windows si sta indebolendo. Il fatto che OS X stia crescendo e Linux no, ci dice che OS sta offrendo cose che Linux non offre. Una di queste è il ritmo del cambiamento, il livello di innovazione. Dobbiamo veramente riconoscere che Apple è un motore d’innovazione. Un’altra di queste cose è la loro attenzione alla “web experience“. Loro, e non Microsoft, riconoscono fermamente che è il web la “killer application” dei PC oggi.
C’è una grande opportunità per noi di offrire una grande web experience, ma dobbiamo impegnarci molto nel farlo.

derStandard.at: Dunque per lei OS X è più interessante di Windows ?

Shuttleworth: Per me si, OS X è più interessante. Credo che il software libero sia la più sorprendente piattaforma per l’innovazione, ma credo che questa innovazione deve tendere anche a seguire la “via più facile”, la gente di solito sceglie la via con difficoltà minore: si vogliono esprimere le proprie idee e lo si vuol fare nel modo più facile possibile. E al momento non offriamo un luogo particolarmente semplice in cui andare ad esprimere la propria tecnologia.
Ovviamente ci sono delle eccezioni, guardate ai plugins di Firefox, per esempio. Una volta che Firefox ha raggiunto lo stesso livello di funzionalità di Internet Explorer, c’è stata una esplosione del numero di plugins. Questa è stata spinta da gente che pensava “ho una idea su come migliorare il browser”. E quale era il modo più facile per farlo? Scrivere un plugin per Firefox! E credo che questo ci dovrebbe dire molte cose…

derStandard.at: Quali sono gli ostacoli principali che frenano il successo di Linux sui desktop?

Shuttleworth: Penso che ancora non riusciamo a fornire una soddisfacente “user experience”. Penso che forniamo una user experience (buona) per chi ha un motivo nel voler stare su piattaforma Linux, sia per il prezzo che per la libertà. Se questo è il tuo motivo principale, Linux è la risposta giusta.

Ma se sei uno a cui non importa molto il prezzo, a cui non importa molto la libertà, non penso che possiamo dire che un desktop Linux offra la miglior esperienza possibile. E c’è qualcosa che dobbiamo cambiare, c’è qualcosa su cui mi sto impegnando a lavorare, focalizzando l’incremento delle risorse di Canonical nel capire come possiamo spingere la desktop experience fino a competere con Mac OS X.

Chi si aspettava risposte di parte da Mr. Ubuntu rimarrà deluso: Mark riesce a sorprenderci con un giudizio obiettivo sul mercato attuale dei sistemi operativi. Non è uno di quelli che pensano che Linux sia migliore a priori, senza dubbio. Non ha le bende (da nerd) sugli occhi. Si guarda attorno… osserva il mercato ed i concorrenti per capire quali punti hanno poco successo sono da migliorare. Questo vuol dire essere intelligenti. Davvero i miei complimenti.

Chiunque abbia provato Mac OS X per più di mezzora non potrà che concordare con lui. Io stesso dubitavo del sistema operativo della Apple fino a quando non ci ho messo le mani, ed ho capito veramente il perchè fosse tanto elogiato da chi lo utilizzava…

Io che venivo da una giovinezza informatica windowsiana, seguita fermamente dalla scelta di Linux appena sono stato capace di intendere e volere, non posso negare di essere rimasto colpito da OS X.

Superata la prima fase di sbigottimento e ambientazione, sono rimasto allibito di quanto fosse facile – per l’utente normale – compiere “le solite azioni”. Il regno del plug&play e del drag&drop, dove disinstallare un’applicazione è tanto facile da essere quasi contro intuitivo (trascinando l’icona nel cestino). Tante piccole e semplici accortezze che ti fanno domandare “ma perchè nessuno ci ha mai pensato prima?! “.
E più lo usi più ti accordi di quanti aspetti siano stati scopiazzati dagli altri (prima tra tutti, la dock)… e pensi che forse un motivo ci sia davvero.

Un aspetto gradevole, pulito, essenziale ed elegante. Effetti grafici si, ma quanto basta. Senza esagerare. Un rivestimento esteriore che non fa altro che decorare adeguatamente un motore solido, sicuro e performante. Ovvio, perchè è UNIX inside.

Una simbiosi con l’hardware perfetto. Certo è anche più facile quando il sistema operativo è fatto per la macchina, e la macchina è fatta per ad-hoc per lui. Che sia anche questo il segreto di Mac ?

Edit: stavo per dimenticare… devo ammettere però che anche il mio Ubuntu su MacBook si comporta alla grande, in quanto a velocità, compatibilità e prestazioni ! 😉

Una tipica Apple Fangirl

Al di là delle assurde guerre tra Fanboy di Steve Jobs e anti-Fanboy, da chi impazzisce per ogni mela che vede e per chi ne è allergico (anche quando sono più che buone)… tra chi fa file notturne per sborsare felicemente 500 euro di smartphone e chi piuttosto preferisce comprare affascinanti “saponette” tutte da costruire e migliorare pur di dare un euro alla Apple. Bisogna essere oggettivi.
Valutare i successi degli altri prodotti per migliorare il proprio. Capire la risposta dei consumatori senza pregiudizi, senza voler correre ostinatamente a testa bassa… col rischio di sbatterla nel muro.

Shuttleworth è stato uno dei primi a capire questo e volere un Linux “per esseri umani” … non specificatamente nerd 😉

Eseguendo i quotidiani aggiornamenti di Hardy, questa mattina ho avuto una piacevole sopresa:

Insieme all’aggiornamento al kernel 2.6.24.20.22 ho trovato anche quello del pacchetto linux-backports-modules-hardy, di cui ho già parlato poco tempo fa.

La novità non è solo nel numero di versione (che segue il kernel, ovviamente) ma anche di un consistente incremento dei moduli presenti !

Infatti, oltre ai moduli che erano già presenti, ovvero:

  • Intel iwl3945 e iwl4965 + relativi firmware
  • Ralink rt2×00 (rt2400pci, rt2500pci, rt2500usb, rt61pci, rt73usb)

Fanno la loro comparsa anche gli altri moduli del pacchetto compat-wireless, ovvero:

  • Broadcom b43 e b43legacy
  • Intel ipw2100 e ipw2200
  • Prism P54 PCI e USB
  • Atheros ath5k
  • Libertas
  • ZyDAS zd1211rw
  • adm8211
  • Realtck rtl8180 e rtl8187

Oltre a quest moduli wireless, troviamo anche aggiornamenti per:

  • Intel igb ed e1000e
  • uvcvideo (driver webcam)
  • Broadcomm bcm5974 (driver per il multi-touchpad del MacBook Air and Macbook Pro)

Se vi interessa lo changelog completo, lo trovate qui.

Tutti i possessori di questi chip (che sono il 90% dei chip wireless attualmente in commercio) sono dunque invitati a testare questo pacchetto pieno di aggiornamenti.

ATTENZIONE! LEGGERE GLI AGGIORNAMENTI IN BASSO!!

Se non ce l’avete ancora, basta abilitare il repository hardy-proposed e insallare il metapacchetto linux-backports-modules-hardy

Ancora una volta, un grazie ai MOTU 😉

AGGIORNAMENTO IMPORTATE:
Molti stanno riportando problemi con i nuovi moduli Intel e Ralink, compresi quelli nel kernel 2.6.24-20.
Attualmente dunque è consigliabile aspettare un futuro aggiornamento prima di installare questo pacchetto e continuare ad utilizzare il kernel 2.6.24-19

AGGIORNAMENTO DEL 21/08/2008
Tornando dalle vacanze ho letto con piacere che quelli di Ubuntu invece di andare al mare hanno provveduto in brevissimo tempo a risolvere il bug, fornendo una nuova versione del kernel nel repository “proposed”, taggata 2.6.24-21.25. Super efficienti, anche ad Agosto! 😉

Forse avrete già letto nella blogosfera notizie sulla versione 0.7 di Network Manager, considerato dai suoi stessi creatori il “nuovo Chuck Norris“. Forse perchè guardando le features e lo changelog rispetto alle versioni 0.6.x, ci si meraviglia di quante cose riesca a fare…

Premetto: la versione 0.7 ha in comune con le precedenti solo il nome. Tutto il resto è stato cambiato, riscritto, migliorato. C’è voluto molto lavoro e molto tempo, ma i risultati si iniziano ad apprezzare.

Benché l’idea di base e la struttura di Network Manager 0.6.x siano sempre state ottime, sopratutto per l’integrazione col sistema e con GNOME, i problemi e le mancanze di questo piccolo (ma importante) tool di gestione ha da sempre dato molti grattacapi agli utenti, soprattutto quelli alle prime armi che si aspettavano che la connessione wireless semplicemente funzionasse con due click, cosi come è negli altri sistemi operativi, e cosi come dovrebbe essere al giorno d’oggi. Molti si sono scoraggiati, i più esperti si sono affidati al sempre ubbidiente Terminale, altri dopo aver cercato e chiesto aiuto hanno trovato valide alternative (Wicd, in primis) ma alcuni avranno sicuramente abbandonato il cd di Linux in un cassetto, in attesa di tempi migliori.

Gli sviluppatori GNOME non sono certo rimasti insensibili alle critiche e alle proteste… riscrivendo il programma quasi completamente da zero, tappando buchi e aggiungendo bottoni e pannelli.
Il risultato non è ancora completo e stabile (siete avvertiti), ma già più che utilizzabile, soprattutto se siete curiosi e smanettoni.

Se invece avete paura o non volete rischiare di “sputtanare” il sistema, allora NON installate i prossimi pacchetti, e aspettate la versione stabile.

Prima qualche immagine per creare suspence: 🙂

Se siete interessati, potete trovare tutti gli screenshots in questo ottimo articolo.

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Trovo finalmente il tempo di scrivere questa guida, come promesso… Mi scuso per l’assenza degli ultimi tempi, ma gli impegni, soprattutto universitari, mi hanno concesso poco tempo…

Ormai sono un felice possessore dell’Apple Macbook dal quasi due mesi, per cui posso trarre le mie conclusioni e raccontare la mia esperienza di installazione di Ubuntu 8.04 “Hardy Heron”.

Il MacBook è pronto per accogliere Ubuntu !
(grazie a Doc per la foto)

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Buone notizie per tutti i possessori di schede wireless Intel e Ralink:
nei repository di Ubuntu Hardy è disponibile un pacchetto di backports contenente driver e firmware aggiornati per i vostri chip !

In dettaglio:

  • Intel iwl3945 e iwl4965
    Driver e firmware aggiornati. Adesso funzionano pure il LED ed il tasto di accensione dei portatili.
  • Ralink rt2x00 (rt2400pci, rt2500pci, rt2500usb, rt61pci, rt73usb)
    Driver aggiornati alla versione 2.1.14. Maggiore stabilità e prestazioni della versione presente in Hardy di default.

Se avete uno dei chip elencati, l’installazione di questo pacchetto è STRA-CONSIGLIATA!

sudo apt-get install linux-backports-modules-hardy

Compiz CheckStamattina leggendo i feed del Planet di Compiz-Fusion, ho trovato la notizia di uno script molto utile: Compiz-Check. Come si legge nel blog dell’autore (Forlong), Compiz-Check è uno script che verifica se Compiz può funzionare nel sistema e in caso negativo dice il perchè e propone delle soluzioni.

Il risultato dello script può essere molto utile come informazione aggiuntiva da allegare alle richieste di aiuto nei forum di Compiz Fusion o delle varie distribuzioni.

Lo script supporta GNOME, KDE e Xfce ed è indipendente dalla distribuzione Linux scelta.

Consiste principalmente in 3 parti:

  1. Informazioni rilevanti sul sistema
  2. Esegue alcuni test specifici per Compiz
  3. Verifica la presenza di problemi con l’hardware o con la configurazione in uso

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Edit del 02/11/2009: la guida presente in questo articolo è ormai obsoleta. Per risolvere problemi di Audio (con PulseAudio), e di crash di Firefox dipendenti dal Flash, vi consiglio di seguire questo ottimo tutorial, suggeritomi da Simba nei commenti e valido per Ubuntu Hardy, Indrepid, Jaunty e Karmik.

Firefox e Flash... altro che integrazione

Molti in seguito al passaggio ad Ubuntu Hardy hanno notato problemi nell’uso di Firefox (3.0 beta5) con filmati flash, per esempio:

  • Impossibilità di riprodurre filmati
  • Audio assente o disturbato
  • Crash improvvisi di Firefox
  • Estrema lentezza

Tutti questi problemi sono dovuti ad una situazione alquanto complicata che provo qui di seguito a schematizzare.

  • Bug del plugin di Adobe
    Essendo un plugin proprietario, ci vuole molto affinchè gli sviluppatori rilascino patch. Questo è uno dei grandi difetti dei software closed-source. Il plugin flash per linux fa notoriamente pena, purtroppo…
  • Firefox 3
    La versione beta5 presente in Hardy, benchè sia nella fase finale di sviluppo, essendo ancora instabile e presenta ancora piccoli bug e malfunzionamenti.
  • PulseAudio
    Una delle novità introdotte in Hardy è la presenza di default del sistema audio “PulseAudio” che va a sostituire i precedenti ALSA, OSS, ESD. Se da una parte ci sono tutti i vantaggi del nuovo sistema, dall’altra ci sono ancora diverse applicazioni che hanno qualche problema di compatibilità ed hanno bisogno di plugin e workaround specifici per funzionare. Uno di questi è ovviamente Flash, che nativamente non supporta (ancora) PulseAudio.
  • libflashsupport
    Per ovviare a questo, “quelli di Ubuntu” hanno pensato di creare una nuova libreria, libflashsupport, che fa da “ponte” tra Flash e PulseAudio. In effetti il giochino funziona… flash funziona e l’audio si sente.
    Purtroppo è stato verificato che la presenza di libflashsupport rende Firefox3 ancora più instabile di quanto già non fosse. Nella versione finale di Hardy il pacchetto “libflashsupport” è stato reso opzionale, mentre durante il ciclo di sviluppo era installato forzatamente insieme a “flashplayer-nonfree”.

Come potrete capire, la situazione è alquanto complicata. In attesa che Adobe risolva il problema alla radice (aggiornando il plugin), possiamo provare alcune soluzioni temporanee che sono state suggerite.

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