Il software che legge i dati della mia stazione meteo (swpi) invia ogni minuto sul server un file di testo in cui sono presenti alcune variabili in formato JSON, tra cui il timestamp dell’ultima lettura in formato [dd/MM/yyyy-HH:mm:ss].

Volevo sostituire alla data dell’ultima lettura grezza un contatore che visualizzasse una dicitura più umana, del tipo “1h, 3m e 34s fa“.

Ho creato quindi una funzione Javascript che esegue i seguenti passi:

  • legge come parametro la stringa con data/ora
  • ottiene la data/ora attuale in formato compatibile
  • fa il parsing della stringa in ingresso in modo da riconoscere i vari valori di giorno, mese, anno, ora, minuti, secondi.
  • calcola la differenza tra le due date in millisecondi
  • trasforma di nuovo in ore/minuti/secondi e li restituisce come output

Ovviamente il parsing è facilmente adattabile ad altri tipi di stringhe.

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Se avete dato un’occhiata alla pagina della mia stazione meteo ultimamente, avrete visto che non aggiorna i dati da qualche giorno. Questo purtroppo perchè la consolle della stazione si è guastata e l’ho dovuta mandare in assistenza. Questa stazione costa poco ma sicuramente non è molto affidabile… soprattutto la parte della consolle interna.

Prima che si rompesse, il sistema di ricezione dati tramite Raspberry Pi e swpi funzionava egregiamente.

Una ulteriore implementazione che Tonino Tarsi (sviluppatore del Sint Wind Pi) ha fatto al suo software è il supporto per l’RFM01. Si tratta di un piccolo chip che si trova a pochi euro ed è in grado di riceve il segnale RF a 868 Mhz direttamente dai sensori wireless della PCE, senza dunque dover collegarsi alla consolle tramite usb.

Su suggerimento di Tony ho deciso di acquistare l’RFM01 (preso su RS, in versione SMD a circa 5€).

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Il regalo geek di Natale 2012 è stato sicuramente quello di mio fratello: una stazione meteo amatoriale PCE-FWS 20.meteostrada
Ok tra le mie tante passioni (leggasi “manie”) è da poco entrata anche quella per la meteorologia. Fino ad un paio di anni fa non avevo idea della quantità di appassionati che popolano la rete inondando forum, blog e siti web con previsioni (speso più affidabili di quelle dei siti più blasonati), “nowcasting”, studi di modelli e report di dati. Una passione che si basa soprattutto su uno studio dei fenomeni fisici/atmosferici ma anche un’analisi statistica di dati rilevati dalle stazioni meteo.

Cosa sono le stazioni meteo?

Per chi non ne fosse a conoscenza (come me fino ad paio di anni fa) esistono infatti delle stazioni meteo amatoriali complete di vari sensori (solitamente termometro, igrometro, barometro, anemometro, pluviometro) che non solo visualizzano i dati attuali, ma li salvano in memoria per poter essere scaricati su computer come “storico” (datalogger).
Queste stazioni si trovano a prezzi accessibili che variano dal centinaio di euro (come quella che ho io, che si trova anche su Amazon, direttamente da PCE Italia), fino ad arrivare a nomi più conosciuti come Davis e La Crosse, con modelli ben più completi, costosi e professionali.
La PCE-FWS 20 rappresenta un buon rapporto qualità/prezzo. Ha tutti i sensori standard di media qualità (e qualcosa si può migliorare con un po’ di bricolage, per esempio lo schermo solare o il pluviometro) ed inoltre ha una consolle di visualizzazione con touchscreen e collegamento USB.

Il funzionamento standard prevederebbe solamente l’utilizzo del software WeatherLink (solo per Windows) per il download dei dati dalla consolle, senza possibilità di messa online. Esistono altri software (per Windows, come Cumulus) che permettono di creare facilmente un sito online per la pubblicazione dei dati, ma presuppongono appunto di avere a disposizione un computer/notebook/netbook con Windows acceso e online 24h/24h. Con relativo consumo elettrico. Decisiamente non faceva per me!

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